martedì 9 ottobre 2012

Le investigazioni del nuovo millennio

E' notizia di pochi giorni fa che due studenti sono riusciti a violare la rete informatica del proprio istituto di scuola superiore per cambiare i voti degli amici. Logicamente gli aspiranti hacker sono stati subiti presi e, dopo una ramanzina da parte del preside e vari insegnanti, hanno già avuto le prime offerte di lavoro da aziende che operano nel settore della sicurezza informatica.

Tralasciando la bravata, siamo veramente sicuri che anche il più protetto dei sistemi informatici sia sicuro al 200%? No, c'è sempre un margine di errore. Logicamente non è facile bucare un sistema informatico, di cisuo non facile tanto quanto si vede al cinema. Basta che lo sviluppatore abbia basato il progetto su determinati paletti di sicurezza, tenendo conto del brute force, dell'IP, dell'sql injection e di tanti altri fattori.

D'altro canto se il sistema è fatto come si deve, ad ogni accesso anche quelli non autorizzati, rimangono sempre dati del passaggio dell'utente (log su database o txt), che possono essere utili per arrivare al mittente.

in questi casi bisogna stare molto bene attenti ai cosiddetti sniffer di rete, che riescono a prendere le informazioni che girano all'interno della rete. Un solido algoritmo di crittografia a 128/256 bit e si rimane sicuri che anche se i propri dati vengono sniffati, prima che li decriptino passeranno un bel po' di decenni.

L'unica cosa che lo sviluppatore non può contrastare è la stupidità dell'utente, cosa che va in aiuto all'investigatore: mai utilizzare password con nomi di persone, date personali e conosciute, numeri del genere 123456, sempre bene caratteri alfanumerici, mauscoli e minuscoli.